LA LEADERSHIP OTTIMALE

 

Nella lingua italiana esistono parole come “capo”; “direttore”; “dirigente”; “guida”; “conduttore”; “responsabile” che esprimono con sfumature diverse il ruolo di colui che comanda e / o dirige altre persone verso un fine da raggiungere.

Usiamo, tuttavia, un termine della lingua inglese perché, meglio dei nostri, si presta a identificare uno “stile” particolare attraverso cui viene esercitato il “comando”.

Non bisogna, però, dare per scontato che tutti intendano nello stesso senso la parola “leader”. Infatti, è una parola molto usata in ambito politico e tende a significare sostanzialmente due aspetti:

 

1.  Origine e gestione “democratica” dell’autorità del “leader”

2.  Presenza di una particolare capacità o “carisma” di aggregare il

     consenso intorno alle sue scelte e decisioni.

 

Non dovrebbe, di conseguenza, utilizzarsi il termine “leadership” in ambiti diversi da quello politico come lo sono l’azienda, la famiglia, il gruppo di amici, ecc.

Se questo, invece, avviene, è perché si vuole sottolineare l’esistenza di uno stile relazionale del capo verso i suoi dipendenti attento alle loro necessità e istanze, capace di farvi fronte, disponibile ad agire appena possibile, coinvolgente nello studio delle decisioni da prendere o dei problemi da risolvere, disponibile a delegare responsabilità decisionali ad altri, promotore della crescita e dello sviluppo professionale dei dipendenti, ecc.

Uno stile di comando così fatto sembrerebbe piuttosto auspicabile in qualunque azienda e ufficio, e specialmente nel nostro!

Quest’ultima osservazione fonda la ragione per cui scegliamo il termine “leadership” per parlare della relazione, verticale, con i propri dipendenti.

In realtà, l’efficacia di uno stile di comando è “misurabile”, in un certo senso, dal grado di collaborazione che essa riesce a ottenere da coloro che devono obbedire.

Senza una reale collaborazione non si ottiene nulla, non si può andare da nessuna parte, le potenzialità resteranno tali e nessuna potenziale risorsa a disposizione potrà essere effettivamente impiegata.

L’obiettivo, quindi, di un capo che voglia esercitare con successo la propria funzione è meglio riassunto dall’ espressione “ottenere la collaborazione”.

La domanda da porsi di conseguenza è: “Che cosa spingerà, un dipendente a prestare la sua collaborazione al capo?”